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Il mio “fare” artistico è sempre stato determinato da un impulso, dalla forza creatrice, da una pulsione interna, non conosciuta, che nel momento del fare, attraverso la materia, i colori, assumeva una forma, una dimensione.

Poi, nell'osservare maggiormente la realtà, riuscivo a coglierne ogni particolare, come una continua scoperta, l'inizio di un'esperienza, che portava a cogliere più segni, più luci, più ombre, insomma a cogliere sempre più la realtà che ci circonda, sempre in tensione fra il desiderio, l'aspettativa e l'avvenimento.

Sì perchè la riuscita di un lavoro, di un'opera, è un'esperienza irripetibile, un avvenimento che accade, un” incontro”. Mi sono misurata sempre con un “oltre” inseguito e non sempre raggiunto, con una richiesta non sempre esaudita ma che parlano di Mistero e di Bellezza.

23 Luglio 2011, Oriana Sartore

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